Federica vive in Palestina da un po’ di anni, ma solo dopo la nascita del figlio il rapporto con il paese si è stabilizzato e la sua relazione con il territorio e i suoi abitanti ha imposto una nuova grammatica e un bagaglio lessicale più ampio e possibilista. E qui le si è aperto una sorta di vaso pandoriano di questioni insolubili che passano attraverso aneddoti dai risvolti ironici, paradossali, ilari, pieni di vite che forse mai avrebbero pensato di fronteggiarsi.
Il suo racconto parte dalla domanda che si sente porre più di frequente su come si trova, sotto inteso ‘lei donna’, in un paese musulmano e quindi implicito, conservatore, retrogrado, oppressivo e tutto ciò che di negativo è associato all’Islam e quindi alle società che lo praticano. Un disastro!
Nel suo racconto troverete tutto il divertimento di una donna che ha scelto di rinsaldare i cocci del suo Se femminista con l’oro, ma dovrete fare attenzione alle briciole che sono rimaste in terra.



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